lunedì 4 ottobre 2010

4 ottobre

Oggi è festa nazionale in Mozambico. Si celebra l’anniversario (il 18°) della firma dello storico trattato di pace nel 1992 a Roma, che pose fine a 15 anni di guerra civile fra Frelimo e Renamo. La giornata è bella, la temperatura appena oltre i 30°, una brezza leggera che attenua la calura. Una giornata ideale per andare al mare, come hanno certamente fatto migliaia di persone nella sola città di Beira, fare qualche bagno, parlare del più e del meno e starsene tranquilli. E invece eccomi qui, a casa, a curarmi uno stupido raffreddore che è quanto di più irritante che possa capitare in un fine settimana estivo. Non sarà mica il caso che l’aria dei tropici comincia a farmi male? Oppure che ci sia un indebolimento del sistema immunitario dovuto all'età? Non azzardatevi neppure a pensarlo!

La saga dei cellulari

Da qualche giorno si fa un gran parlare di un decreto legge che rende obbligatoria la registrazione delle schede dei cellulari. Finora infatti si compravano per strada, al prezzo di un euro o gratis se parte di una promozione, senza dover presentare nessun tipo di documentazione. In seguito ai gravi disordini scoppiati a Maputo (la capitale) i primi di settembre, che lasciarono per le strade vari morti e centinaia di feriti, il Governo ha introdotto questa nuova normativa. Perché? Per il fatto che si dice che la sommossa popolare sia stata organizzata e sostenuta a ritmo di sms la cui origine non si può identificare. Il messaggio è chiaro: “Avete osato protestare? E adesso vi diamo noi una regolata!”. Il Governo chiaramente smentisce, affermando che era una misura da tempo allo studio ma la coincidenza è più che sospetta. Il vero problema però sorge dal poco tempo allocato a questa massiccia operazione. Chi non si mette in regola entro il 15 novembre corre infatti il rischio di vedere la propria scheda bloccata. Ora, se fosse vero che gli utenti del pre-pago sono circa 5 milioni (e addirittura gli unici due gestori, Mcel e Vodacom, indicano cifre più alte) e conoscendo le difficoltà organizzative e gestionali di qui, solamente un miracolo permetterà che il processo si svolga entro le poche settimane che rimangono. Anche perché gli stessi gestori, così pronti a bombardare i loro clienti con messaggi promozionali di vario tipo, su questa faccenda se ne stanno misteriosamente zitti. Come se non li riguardasse. Sarà interessante vedere come andrà a finire.

Documenti…d’oro

Un’altra storia (molto più brutta della precedente) è legata all’emissione di nuove carte d’identità, passaporti e permessi di residenza per gli stranieri. La produzione di questi documenti elettronici (che qui chiamano “biometrici”) è stata affidata ad una ditta, la SEMLEX, che ha cominciato ad operare in una paradossale situazione di illegalità in quanto non ancora ufficialmente iscritta all’albo delle imprese operanti in Mozambico! Fin dall’inizio si è gridato allo scandalo per i prezzi altissimi visto che un passaporto è schizzato da 300 a 3mila meticais (cioè da 6 euro a 60) e un DIRE (per la residenza degli stranieri) da circa 2.000 a 24.000! (Io ho schivato per un pelo questo furto legalizzato!). Un’attenta indagine giornalistica ha portato alla ribalta tutta una serie di connivenze ai più alti livelli e una squallida storia di sotterfugi, furfanterie, prepotenze, che ha come protagonisti vari lestofanti che si muovono nelle alte sfere. Uno degli aspetti più incredibili della faccenda, probabilmente unico al mondo e al limite del tragicomico, è che la SEMLEX non solo intasca un’altissima percentuale sulle entrate ma è lei che incamera tutto e poi dà al Governo la parte che gli spetta, invece del contrario! E davanti ad accuse precise e a ricostruzioni dei fatti che non lasciano adito a nessuna presunzione di innocenza, che fa il Governo? Nulla, in genere se ne sta zitto e tira dritto per la sua strada. Oppure risponde in una maniera vaga o negando l’evidenza, incapace di rispondere in modo limpido ai tanti “perché?”. In fondo, se dicesse la verità, dovrebbe far sua la celebre battuta di Sordi nel mitico film Il marchese del Grillo: “Perché? Perché io sono io e voi non siete un c….!”