mercoledì 5 dicembre 2012

Uganda, la perla d'Africa parte 2ª

Uno scorcio di Lourdel House a Kampala
Sono rientrato a Lusaka mercoledì 27 novembre. Il soggiorno in Uganda è stato fitto di incontri, lavori e seminari ma abbiamo goduto anche di un fine settimana di relax.
Eravamo 21 Padri Bianchi, di 13 diverse nazionalità diverse e presenti in 15 Paesi diversi. Lo scopo dell’incontro era quello di definire il più accuratamente possibile il ruolo del Coordinatore provinciale per quel che riguarda le aree principali del nostro essere missionari che sono: incontro e dialogo, giustizia, pace e riconciliazione e salvaguardia del creato. Dopo aver ascoltato le diverse esperienze (non solo ogni macro regione – che noi chiamiamo Provincia- è speciale ma molto diverse sono anche le situazioni da Paese a Paese), abbiamo cercato di raggiungere lo scopo che ci eravamo prefissi.

Monsignor Odama
Sono stati molto graditi anche alcuni interventi esterni. Dapprima quello  dell’Arcivescovo di Gulu (nord dell’Uganda), monsignor John Baptist Odama,  che ci ha parlato dell’impegno della Chiesa nel portare pace e riconciliazione in quella zona del Paese oggetto di una feroce guerra civile durata quasi 20 anni. Il vescovo era in prima linea nell'impegno per assicurare la pace ad ogni costo e il suo racconto dell’incontro con il sanguinario Joseph Kony, leader dell’Esercito della Resistenza del Signore, seppur narrato con un tono pacato e sommesso, ha fatto intendere quali rischi abbia corso per mettere fine al conflitto.

Sono poi venuti a condividere con noi le loro esperienze monsignor Giuseppe Filippi, comboniano, vescovo di Kotido, in Karamoja, una regione situata nel nord-est del Paese, al confine con Sudan e Kenya costituita fondamentalmente da savana arida e il team del centro per la giustizia e la pace Giovanni Paolo II, situato a pochissima distanza da Lourdel House che è un po’ il quartiere generale dei Padri Bianchi a Kampala e il luogo dove si è svolto il nostro incontro.
Come dicevo il fine settimana è  stato libero da riunioni. Sabato abbiamo trascorso la giornata nel centro Sharing,  2/3 km da Lourdel House. Il centro organizza importanti attività culturali e sportive e offre a tantissimi ragazzi la possibilità di frequentare una biblioteca e una sala di computer. Il 24 dicembre la giornata è stata organizzata attorno al tema del 125° anniversario della campagna anti-schiavitù lanciata  a partire dalla chiesa del Gesù a Roma, dal nostro fondatore, il cardinale francese Charles Lavigerie. Le attività sono state molte e variegate, con la presenza di alcuni ospiti illustri.

Il giorno dopo, domenica 25, ci siamo recati sulle sponde del lago Vittoria dove nel lontano 1879 sbarcarono i primi due padri bianchi. Era l’inizio di una storia ricca di momenti esaltanti ma anche di tragedie. Sul posto è stata eretta una chiesetta e una stele con due statue (bruttine) che raffigurano padre Lourdel (qui conosciuto come Mapeera, storpiatura del francese mon père) e fratel Amans.
Raggiungere il luogo è stata un po' un impresa perché, anche se solo distante una quarantina di km da Loudel House, ci siamo imbattuti in un traffico impensabile di domenica mattina, una maratona stracittadina e abbiamo dovuto fare i conti con il nostro mezzo di trasporto, uno scassatissimo pulmino che sembrava stesse per esalare l'ultimo sospiro ogni volta che affrontavamo una collina ( di cui a Kampala e dintorni c'è grande abbondanza). Da notare che c'era un gran pullulare di persone in uniforme lungo tutto il percorso (che è lo stesso che porta all'aeroporto): poliziotti, soldati, polizia stradale. Poi ci siamo ricordati che a Kampala c'era il vertice con i capi di Stato della regione per cercare di risolvere la crisi scoppiata a Goma (RD Congo) invasa dai ribelli del M23. 

Il santuario dei Martiri ugandesi  a Namugongo
Dopo la messa e il pranzo abbiamo rifatto il percorso al contrario. Arrivati alle porte di Kampala il traffico era così intenso che anche i Boda-boda, cioè i moto-taxi, famosi per la spericolatezza nella guida e il totale disdegno di ogni elementare norma del codice della strada, erano immobili in mezzo a un fiume in piena di veicoli. Quando Dio ha voluto siamo riusciti ad attraversare la città e ad arrivare alla collina di Namugongo, il luogo dove san Carlos Lwanga (uno dei 22 martiri ) venne bruciato vivo il 3 giugno 1886. I 22 martiri cattolici, e il gruppo ancor più numeroso di anglicani, stanno a testimoniare come la fede cristiana trovò un terreno fertile nella terra dei Baganda fin dall'inizio della predicazione dei missionari

In serata, come ciliegina sulla torta, abbiamo avuto la fortuna di assistere allo spettacolo del gruppo culturale Ndere. Sotto una magica luna piena, seduti in un piccolo ma capiente anfiteatro, siamo stati intrattenuti per quasi 4 ore (che sono volate!) da un gruppo talentuoso e ben affiatato di strumentisti, percussionisti e ballerine/i, mirabilmente coordinati da un direttore-showman che ha saputo variare tempi e ritmi con aneddoti, barzellette, imitazioni e l’intervento diretto del pubblico. Cercate Ndere troupe su Youtube per averne un’idea (sempre poca cosa rispetto all’atmosfera in diretta)

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