mercoledì 30 gennaio 2013

Zambia, sogno finito 


Questa volta, a differenza di un anno fa, Lusaka non è esplosa di gioia per la vittoria della nazionale impegnata nella coppa d’Africa in Sudafrica. È vero che si trattava solamente del passaggio ai quarti di finale ma una vittoria (unico risultato utile) contro il Burkina Faso ieri sera avrebbe permesso ai Chipolopolo (“proiettile” nelle lingue locali) di passare il turno. Poi, negli scontri diretti, con un po’ di fortuna, magari si sarebbe potuto ripetere l’exploit dello scorso anno. E invece, nonostante abbia dato anche l’anima, l’undici zambiano non è riuscito ad andare oltre il pareggio e oggi se ne torna mestamente a casa.

Ritiro e assemblea 

Gennaio è veramente trascorso in un lampo. Sono rimasto quasi tutto il tempo a Lusaka, impegnato più che altro in lavoro d’ufficio, soprattutto per l’organizzazione del 125° della campagna anti-schiavista del nostro fondatore in questo angolo d'Africa.( Per info generali  sull'iniziativa vedi: http://www.news.va/it/news/limpegno-dei-padri-bianchi-contro-vecchie-e-nuove). Dieci giorni li ho però trascorsi a Kasisi, una località a una trentina di km da Lusaka, dove mi sono recato per i miei Esercizi Spirituali annuali, seguiti dalla riunione annuale dei padri bianchi dello Zambia. 

Tema del ritiro era la riscoperta della nostra vocazione come missionari della Società dei Padri Bianchi. Niente di nuovo, si dirà, ma è stato utile rivedere con calma la storia della propria chiamata, quello che ha implicato nel corso degli anni e che tipo di apostoli/testimoni siamo chiamati ad essere in quest’Africa che cambia rapidamente. Eravamo in 25, di tutte le età e di 18 paesi! 

Il numero è raddoppiato all’indomani della chiusura del ritiro quando ci siamo trovati, nello stesso centro, per la nostra assemblea annuale. Non è stato semplice coinvolgere più di 50 persone in temi e aspetti del nostro operato qui in Zambia e infatti probabilmente cambieremo il formato la prossima volta. Ma è stato anche bello vedere tanta gente tutta insieme in una volta sola, con un folto numero di giovani (preti e candidati nel periodo della loro esperienza pratica in missione); questo dà speranza per il futuro ed è l’altra faccia della medaglia, quella che non si vede nelle nostre comunità anziane del Vecchio Continente.

Piani futuri 
Per quel che mi riguarda, i prossimi due mesi saranno abbastanza movimentati: visita alle nostre comunità in Sudafrica (15 giorni), poi più di un mese in Mozambico, dove tra le altre cose dovrò valutare la possibilità di aprire una nuova comunità e un nuovo progetto a Tete, nella zona centro-ovest, lungo il fiume Zambesi, a valle della diga di Cahora Bassa. Presenterò il risultato delle mie “indagini” alla riunione dei grandi capi il mese di aprile, in Malawi e quindi prevedo di ritornare a Lusaka non prima della metà di aprile. Non mi rimane che darvi l’appuntamento su questa pagina per raccontarvi quello che troverò cammin facendo.