domenica 14 dicembre 2014

I buchi neri delle recenti elezioni.

Spiaggia di Beira. Il sole buca le nuvole prima del tramonto.
 Chissà se si farà luce anche sulla saga elettorale?
Sono le otto e mezzo di sera. Da un’ora circa è in corso un furioso temporale e, come di prassi, la corrente è sparita subito allo scoccare della prima saetta. Non che ci voglia un temporale perché questo accada. Per un Paese che è il secondo produttore di energia elettrica nell’Africa australe le interruzioni e i black out sono all’ordine del giorno.
In ogni caso la batteria del pc è al massimo e anche il segnale internet è presente, segno che il nostro provider sta funzionando con un generatore di sostegno per cui con un po’ di fortuna riuscirò anche a pubblicare questa entrata.
Sono tornato a Beira il primo dicembre, dopo un mese in Italia per il lutto che mi ha colpito. Alla fine di ottobre è infatti scomparsa improvvisamente e inaspettatamente la mia cara mamma.
Sono arrivato in un periodo dove avrebbero già dovuto cadere le prime piogge abbondanti e invece a parte un paio di temporali più rumorosi che altro fino a ieri non si era visto molto. Invece dopo alcuni giorni di afa e caldo opprimente sono arrivati i primi seri acquazzoni per la gioia di chi ha seminato e che temeva di aver buttato via il suo tempo.

Quello che invece deve ancora arrivare è l’annuncio ufficiale dei risultati delle elezioni che si sono tenute più di un mese e mezzo fa. O meglio, manca la convalida dell’organo supremo, qui chiamato Consiglio Costituzionale (la nostra Commissione elettorale centrale). Infatti, dovuto alle serie irregolarità confermate  in almeno 12% dei seggi, al rifiuto dei partiti d’opposizione di accettare i risultati “ufficiali” di fine ottobre che dava la vittoria al partito FRELIMO,al potere dal 1975 e,cosa ben più grave, alla sparizione dei  registri ufficiali degli scrutini, è stato chiesto al Consiglio Costituzionale di pronunciarsi definitivamente sulla questione. Ad oggi però nessuno dice (o sa) dove siano finiti i registri esattamente. Sembra di stare davanti alle tre classiche tre scimmiette (non vedo, non sento, non parlo) che di fronte a domande precise tergiversano, fanno affermazioni smentite puntualmente il giorno dopo o farfugliano scuse ridicole. Forse sperando che la gente dimentichi e che lo scandalo evapori in questi giorni di caldo torrido. Staremo a vedere.

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