Spiaggia di Beira. Il sole buca le nuvole prima del tramonto. Chissà se si farà luce anche sulla saga elettorale? |
Sono le otto e mezzo di sera. Da un’ora circa è in corso un
furioso temporale e, come di prassi, la corrente è sparita subito allo scoccare
della prima saetta. Non che ci voglia un temporale perché questo accada. Per un
Paese che è il secondo produttore di energia elettrica nell’Africa australe le
interruzioni e i black out sono all’ordine del giorno.
In ogni caso la batteria del pc è al massimo e anche il
segnale internet è presente, segno che il nostro provider sta funzionando con
un generatore di sostegno per cui con un po’ di fortuna riuscirò anche a
pubblicare questa entrata.
Sono tornato a Beira il primo dicembre, dopo un mese in
Italia per il lutto che mi ha colpito. Alla fine di ottobre è infatti scomparsa
improvvisamente e inaspettatamente la mia cara mamma.
Sono arrivato in un periodo dove avrebbero già dovuto cadere
le prime piogge abbondanti e invece a parte un paio di temporali più rumorosi
che altro fino a ieri non si era visto molto. Invece dopo alcuni giorni di afa
e caldo opprimente sono arrivati i primi seri acquazzoni per la gioia di chi ha
seminato e che temeva di aver buttato via il suo tempo.
Quello che invece deve ancora arrivare è l’annuncio
ufficiale dei risultati delle elezioni che si sono tenute più di un mese e
mezzo fa. O meglio, manca la convalida dell’organo supremo, qui chiamato Consiglio
Costituzionale (la nostra Commissione elettorale centrale). Infatti, dovuto
alle serie irregolarità confermate in
almeno 12% dei seggi, al rifiuto dei partiti d’opposizione di accettare i
risultati “ufficiali” di fine ottobre che dava la vittoria al partito
FRELIMO,al potere dal 1975 e,cosa ben più grave, alla sparizione dei registri ufficiali degli scrutini, è stato
chiesto al Consiglio Costituzionale di pronunciarsi definitivamente sulla questione.
Ad oggi però nessuno dice (o sa) dove siano finiti i registri esattamente.
Sembra di stare davanti alle tre classiche tre scimmiette (non vedo, non sento,
non parlo) che di fronte a domande precise tergiversano, fanno affermazioni
smentite puntualmente il giorno dopo o farfugliano scuse ridicole. Forse
sperando che la gente dimentichi e che lo scandalo evapori in questi giorni di
caldo torrido. Staremo a vedere.
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