venerdì 12 febbraio 2010

Good bye Zambia

Kariba e il dio fiume

Mercoledì sono tornato sulle sponde del maestoso fiume Zambesi, attraversandolo per la quarta volta nel giro di due mesi. La ragione che mi ha portato fin là (anche se da Lusaka è distante solo 200 km su una buona strada) è stato il desiderio di ammirare la famosa diga (realizzata nella sua prima fase da un’impresa italiana e inaugurata cinquant’anni fa) che sbarra uno dei più grandi fiumi d’Africa e l’immenso lago artificiale (lungo più di 280 km) che si creò a monte.

Chi avesse tempo, volgia e soprattutto interesse può trovare on line un intero libro dedicato all’epica realizzazione cliccando http://www.vajont.info/kariba.html . è un libro che in Italia uscì proprio l’anno in cui fu inaugurata la diga e, anche se datato per quel che riguarda la topografia, (la Rhodesia del Sud è diventata Zimbabwe nel 1980, la Rhodesia del Nord è l’attuale Zambia, etc.) e per il tipo di linguaggio usato, racconta in un modo avvincente “la lotta col dio fiume”.

La costruzione è veramente imponente e il lago si estende ben oltre il limite della vista (5.400 kmq contro i 370 del nostro Garda).

Fammi una foto!

Sia il visitatore passeggero che coloro che qui hanno messo le radici, concordano nel dire che in generale gli Zambiani sono molto socievoli, rispettosi e pronti ad attaccar bottone in un modo accattivante. Dopo la mia breve esperienza aggiungo un'altra caratteristica: amano essere fotografati! Contrariamente ad altri Paesi africani dove la gente o scappa, o si mostra irritata, o chiede soldi per essere fotografata, qui hanno piacere a farsi ritrarre. Mi è capitato varie volte di camminare per strada, al mercato, in città, in una bidonville con la macchina al collo e di sentrimi dire: “Per piacere! Fammi una foto!” Uomini, donne, bambini: tutti compiaciuti di essere inquadrati dall’obiettivo. E non chiedono nemmeno una copia della foto: sono contenti di vedersi, seduta stante, nel display dell’apparecchio digitale.

Oggi torno a Johannesburg. Ancora una settimana e poi attraverserò di nuovo lo Zambesi, in direzione nord, ma questa volta lo farò a 10.000 metri di altezza.

Nessun commento:

Posta un commento