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Dall’ultima volta che ho scritto nel mio blog ho raggiunto il mezzo secolo (Grazie a tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri e a cui mi sono dimenticato di rispondere). Il 30 giugno del 1960, giorno in cui l’ex Congo belga (oggi Repubblica democratica del Congo) otteneva l’indipendenza, il sottoscritto nasceva nella verdissima Valle Imagna.
Di sicuro il 1960 è stato un anno memorabile nella storia del continente africano. Oltre al Congo divennero indipendenti Benin, Burkina Faso, Camerun, Repubblica centrafricana, Ciad , Congo Brazzaville, Costa d’Avorio, Gabon, Madagascar, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Somalia e Togo. Una data, un destino. Mio e di milioni di africani. A proposito di tutti questi cinquantesimi, delle luci e delle ombre annesse e connesse, è interessante la lettura dell’articolo di Anna Pozzi apparso sul quotidiano Avvenire di domenica scorsa (disponibile online, nell’archivio storico di www.avvenire.it)
Compleanni e pioggia
Il 30 giugno era un giorno lavorativo e io ero impegnato a seguire i lavori della 15ª Se

Piccoli passi
Nel frattempo lo scavo del pozzo al centro dei ragazzi di strada è stato completato ma adesso bisogna costruire un piccolo bugigattolo dove sistemare al pompa al riparo delle intemperie. Vi terrò informati. Settimana scorsa ho comperato un Pajero usato (molto usato visto che è del 1991!) da un medico della Cooperazione italiana che è giunto alla fine del contratto e che sembra avere ancora un po’ di vita in sé (il Pajero, chiaro) e adesso posso terrorizzare un po’ di gente per strada e …fuoristrada!
Sto ancora imparando molte cose. Per esempio, alcune operazioni vanno velocissime (passaggio di proprietà della macchina per esempio: due giorni, costo 10 euro!) altre non hanno un tempo quantificabile-un pomeriggio, una giornata, una settimana (vedi scavo del pozzo, apertura di un conto in banca, l’acquisto di un frigo, lo stesso ritiro della posta. Da noi non c’è il postino: si va a ritirare la posta all’ufficio postale dove si affitta una casella postale. Solo che nel nuovo edificio, completato da qualche mese, le caselle sono inagibili perché non ci sono le chiavi. Quindi ci si deve mettere in fila e aspettare che venga setacciata la posta che si trova in uno stanzone. Per evitare danni al fegato abbiamo affidato l’incarico a uno dei nostri lavoratori).
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