Più di mezzo milione di persone al buoio e senza accesso alla rete di comunicazione e una ventina di vittime nella sola città di Beira. Il disastro ha colpito dopo una settimana di piogge intense e alluvioni devastanti che hanno interessato la regione centro-nord del Mozambico
Venti che hanno soffiato a 170 km/h accompagnati da piogge torrenziali hanno messo in ginocchio la città costiera di Beira che con i suoi 500mila abitanti è la seconda città del Mozambico.
Tralicci e alberi abbattuti, case scoperchiate o spazzate via dalla furia degli elementi, strade trasformate in torrenti in piena: questo lo scenario che si presentava ieri pomeriggio quando il ciclone cominciava a perdere di intensità.
Scuole, negozi, aeroporto, porto e stazione ferroviaria sono stati chiusi; l'ospedale centrale di Beira ha dovuto sospendere anche le operazioni più urgenti a causa delle condizioni climatiche.
La città è ancora senza energia elettrica e senza rete mobile: solo la linea fissa ha ripreso a funzionare.
Le piogge insistenti che si sono abbattute sul centro nord del Mozambico ma anche nel vicino Malawi e Zimbabwe hanno provocato alluvioni e smottamenti, una settantina di vittime, centinaia di feriti e 17mila senzatetto.
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