Sono passate esattamente tre
settimane da quel venerdì 15 marzo in cui le centinaia di migliaia di persone
della città di Beira e della regione circostante, hanno constatato, dopo una notte
di paura, gli effetti devastanti del ciclone Idai. Case distrutte, senz'acqua e luce. Strade impraticabili. Morti e feriti.
Il bizzarro percorso del ciclone Idai |
Purtroppo il peggio doveva
ancora venire: il ciclone nella sua furia si è diretto verso il vicino
Zimbabwe scaricando torrenti di pioggia che sono andati ad alimentare fiumi già
gonfi di acqua che si sono riversati nell’Oceano Indiano andando a colpire
nuovamente le popolazioni residenti
nelle pianure alluvionali della provincia di Manica e Sofala.
I tre Paesi colpiti, Malawi,
Mozambico e Zimbabwe non solo piangono più di un migliaio di vittime ufficiali
ma sono prostrate dopo un flagello che ha distrutto infrastrutture, sepolto chilometri
quadrati di campi coltivati sotto una spessa coltre di fango e di sabbia e spazzato via i sacrifici di una vita.
Ovunque si guardi lo scenario
presenta una devastazione diffusa. Ci vorranno anni di duro lavoro e di
finanziamenti massicci per sanare una zona in preda a grosse criticità ancor
prima della terribile mazzata sferrata dal ciclone.
Pian piano la vita riprende, tra
mille difficoltà e ostacoli. Non piove più da un paio di settimane e questo potrebbe
voler dire che la stagione delle piogge si è conclusa. Al momento si registrano
centinaia di casi di infezione colerica
anche se è in atto una massiccia campagna di vaccinazione contro il morbo.
Purtroppo in molte zone la gente è ancora costretta a bere acqua infetta. Viste
le drammatiche condizioni di un numero enorme di persone, si prevede anche un
considerevole aumento di casi del grande killer di quelle zone, la malaria.
Delle 130mila persone che si erano
rifugiate nei centri di assistenza sono varie quelle che ritornano a casa ogni
giorno. Spesso trovano appena qualche traccia delle loro misere abitazioni ma è
lì che vogliono ricominciare. Qualche palo o canna di bambù, un po’ di paglia
come tetto e una stuoia su cui allungarsi la notte: si ricomincia così, quasi
da zero.
Appello dell’Arcidiocesi di Beira
Tra le quasi 3500 scuole distrutte
totalmente o parzialmente dal ciclone, ci sono anche quelle che appartengono
all’arcidiocesi di Beira.
Pubblico di seguito l’appello
della commissione ad hoc che ho
ricevuto ieri
Carissimi amici,
Nella misura in cui i giorni
passano, ci rendiamo conto dei segni lasciati dal ciclone Idai in ogni angolo
della nostra Diocesi. Ci consola il fatto di sapere che non siamo soli, che molte
persone accompagnano da lontano o da vicino la nostra sofferenza, pregando per
noi e cercando di aiutarci. Pensando alla situazione della rete di scuole
cattoliche che raggiunge più di 23 mila alunni e ingloba scuole di livello
medio e superiore, alfabetizzazione di adulti edi formazione agraria e
professionale, la Commissione di Emergenza Ciclonica ha deciso di dare inizio
alla campagna di riabilitazione di alcune scuole di insegnamento medio e superiore
in generale. Sono nove le strutture che hanno maggiormente bisogno di intervento.
Quattro nella città di Beira
Scuola della cattedrale |
1. SCUOLA MEDIA/SUPERIORE DELLA
CATTEDRALE: quartiere Ponta-Gêa, 9 aule danneggiate;
2. SCUOLA MEDIA/SUPERIORE
“NOSSA SENHORA DE FÁTIMA”: quartiere Esturro, 9 aule danneggiate;
3. SCUOLA MEDIA/SUPERIORE “SÃO
JOÃO BAPTISTA”: quartiere Matacuane, 6 aule
danneggiate;
4. SCUOLA MEDIA/SUPERIORE “SÃO
JOSÉ”: quartiere Munhava, 18 aule danneggiate;
Quattro nella zona di Manga, a 10 km da Beira
Scuola Santos Incentes |
5. SCUOLA MEDIA/SUPERIORE
“SAGRADA FAMÍLIA”: 13 aule danneggiate;
6. SCUOLA “BOM PASTOR”: 6 sale
di aula danneggiate;
7. SCUOLA COMUNITARIA “SANTOS
INOCENTES”: 29 aule danneggiate;
8. SCUOLA “JOÃO XXIII”: 9 aule danneggiate;
Una nella zona di Inhamizwa ( a 20 km da Beira)
Scuola Sagrada Familia |
9. SCUOLA “NOSSA SENHORA DA PAZ”:
5 aule danneggiate
Secondo il parere tecnico di
una impresa legata all’ambito della costruzione civile, il rifacimento del
tetto di ogni aula di 42 mq costerebbe circa 140mila meticais (2mila Euro) e
per il recupero totale di tetto, porte, finestre e pitturai, il costo si aggira
sui 210mila mt (3mila Euro)
Se volete impegnarvi con noi a
beneficio dell’istruzione dei nostri alunni, potete partecipare versando la
vostra offerta sul conto bancario qui sotto, specificando nella causale che la
donazione è per la ricostruzione delle scuole.
c/c
intestato a : Diocesi di Vicenza
c/o
Banco BPM – Vicenza
IBAN
IT77 M 05034 11806 000000003528
Causale:
Progetto ricostruzione scuole diocesi Beira
Nel
caso facciate qualche donazione chiediamo di informarci inviando una mail a arquidiocese@diocesebeira.org
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