martedì 2 aprile 2019

Mozambico. Notizie da Beira

Ecco alcune notizie giunte ieri e l'latro ieri. Il primo è un comunicato della Diocesi di Beira


 Carissimi amici,

stiamo iniziando oggi una nuova settimana e un nuovo mese, il mese di Aprile che ci porta a camminare a grandi passi verso la Pasqua di Risurrezione. Sono passati 17 giorni dall’arrivo del terribile ciclone Idai che fatto precipitare Beira e la Provincia di Sofala in una situazione di emergenza e grande necessità, ma nonostante tutto non mancano le testimonianze e i segni di speranza che dicono la voglia di ricominciare e di andare avanti, facendo tutto quello che è possibile in questo momento.
La chiesa di Macuti prima del Ciclone
Un segno di vita e speranza lo abbiamo colto ieri nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù - Macuti dove è stata celebrata la messa con la presenza del nostro pastore, il Vescovo Claudio. Questa parrocchia, per la

Dopo il ciclone
sua posizione molto prossima al mare, è stata la più colpita dal ciclone che l’ha praticamente distrutta. Dopo un primo tempo di smarrimento, di lacrime e di dolore, i parrocchiani stanno mostrando una grande forza di unione e di appartenenza.
Questo si è reso visibile nel grande lavoro di pulizia degli spazi parrocchiali dalle macerie della distruzione realizzati durante due sabati mattina e poi dal desiderio che questa messa fosse celebrata proprio li vicino ai resti della loro chiesa. É stata montata una grande tenda adibita a spazio celebrativo, con un altare provvisorio, il resto delle sedie e dei banchi che si sono salvati, ma tanta gente era fuori, in piedi, l’importante è stare uniti e vivere intensamente questo momento.
La tenda ha una simbologia molto forte, ci ricorda la provvisorietà del nostro cammino di vita e la necessità di non aggrapparci alle cose e alle sicurezze materiali, ma essere capaci di interpretare alla luce della fede le situazioni che si stanno vivendo e confidare nella Provvidenza divina.
Ieri, quarta domenica di Quaresima, in tutte le parrocchie della nostra Diocesi, abbiamo celebrato la messa e pregato per tutte le vittime del ciclone. L’offertorio della messa è stato destinato alle persone più povere di ogni parrocchia. Per questa occasione il vescovo Claudio ha mandato un messaggio che è stato letto in tutte le parrocchie cercando di aiutare i fedeli a trovare un senso cristiano alle esperienze che si stanno vivendo, guardandole nella prospettiva del cammino quaresimale che stiamo vivendo. Il deserto è luogo di povertà, di sofferenza e di tentazione, ma è anche cammino verso il bene, verso la terra promessa, verso la vita in pienezza. La voce del Signore che ci chiama ad attraversare il deserto provocato da questa grande calamità, ci vuole indicare una opportunità di conversione e di crescita. La nostra Diocesi può uscire da questo doloroso passaggio rinnovata, più attenta ai poveri, più unita e capace dei vivere luminosamente la dimensione sociale del Vangelo. Una Diocesi che non si limita alle celebrazioni dentro alle chiese e cappelle, ma forse, passando per le stesse ferite che gli edifici hanno sofferto, può imparare a vivere la carità e la misericordia.
Avanziamo con rinnovato vigore verso la Pasqua, facendo tutto quello che ci è possibile per diminuire la sofferenza dei nostri fratelli e rialzare la nostra fronte, collaborando tra famiglie, comunità e parrocchie. Il Signore Gesù cammina con noi in questo duro deserto quaresimale di quest’anno 2019, condivide la nostra sofferenza affinché un giorno possiamo condividere la sua vita.
Commissione di Emergenza ciclonica

Beira, 01 di Aprile 2019

Comunicato del responsabile dei Padri Bianchi


Ai Confratelli, amici, benefattori e persone di buona volontà, alcuni giorni fa vi ho inviato un messaggio urgente per informarvi della nostra situazione nell’immediatezza della catastrofe che ci ha colpiti e per chiedere aiuto e sostegno.
Da allora il Vescovo di Beira ha convocato una riunione urgente dei collaboratori pastorali per iniziare a conteggiare i danni e prevedere le nostre prossime mosse. Senza contare coloro che hanno perso la vita, la gente ha un bisogno enorme di cibo, acqua potabile e alloggio.
In alcuni casi la gente ha saccheggiato i negozi per avere cibo e senza temere la presenza della polizia. Non siamo sicuri che gli aiuti alimentari potranno arrivare dappertutto. La maggior parte delle chiese parrocchiali o cappelle succursali sono in rovina o senza tetto. Così come molti conventi o canoniche.
Ogni attività pastorale è stata sospesa per stare con la gente e cercare di condividere la loro sofferenza e cercare di portare incoraggiamento collaborazione e speranza. Ci interroghiamo tutti sul senso di ciò che è accaduto e chi chiediamo che cosa il Signore abbia voluto farci capire attraverso questa calamità.
La 4 Domenica di Quaresima è dedicata alla preghiera per tutte le vittime del ciclone Idai. In ogni parrocchia di farà una colletta per aiutare i bisogni più urgenti. Ma la triste realtà e che al mercato i prezzi di ogni cosa sono saliti alle stelle. Soprattutto quelli dei generi alimentari e dei materiali da costruzione.
Al nostro Centro di Formazione di Nazaré hanno iniziato a sgomberare il terreno da tutte le macerie in modo che si possa circolare senza percolo di farsi del male inciampando in ogni genere si rottame e di alberi caduti. Finora manca l’elettricità. Solo pochi ‘eletti’ ne hanno l’uso e in città a Beira non ci sono più generatori elettrici in vendita ; bisogna farli venire dalle altre città del paese.

Chi ha perduto la casa riceve una tenda dalla Croce Rossa. 
I campi sono stati completamente inondati o portati via dalla corrente impetuosa e già pensiamo alla carestia che sorgerà nei prossimi mesi. Non siamo ancora in grado di fornire stime più o meno esatte sui bisogni soprattutto economici per riparare i danni causati da questa catastrofe e per venire in aiuto a coloro che hanno bisogno di tutto. Lo stiamo facendo pian piano. Neanche possiamo ancora dire quanto ci costerà riparare e rimettere in funzione le nostre strutture. Regna ancora un caos generalizzato che non aiuta a riflettere pacatamente. Ma poco a poco cercheremo di vederci più chiaro e vi terremo informati.


Boris Yabre, M.Afr. Delegato Provinciale

Per il testo integrale:  francese  inglese

Comment aider le secteur du Mozambique

How to help the Mozambique Sector



Ultimi dati ufficiali


Le autorità mozambicane hanno comunicato stamattina che i morti accertati sono 598 e i feriti 1641; le persone colpite,cioè quelle che hanno perso la casa, o non hanno cibo o che hanno bisogno di qualche tipo di assistenza sono quasi un milione. Le aule danneggiate sono 3.344; 150.854 gli alunni interessati. Nei 136 centri di assistenza sono ancora alloggiate più di 130mila persone.
Sul terreno sono presenti un migliaio di persone specializzate per i primi soccorsi in questo tipo di calamità, 22elicotteri, 42 navi, 25 aerei, tre fregate, 15 camion e 17 droni.

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