Oggi 7 aprile è vacanza in Mozambico. Si celebra il giorno della donna mozambicana. Fin dal mattino presto si vedevano gruppi di donne , molte vestite nei loro panni sgargianti che qui chiamano capulana. Fra poco più di una settimana sarà Pasqua e mi accorgo che sono ormai trascorsi due mesi dall’ultima entrata su questo mio diario che ormai si sta trasformando in bimestrale.
È stato un periodo caratterizzato da un gran caldo ( o almeno così l’ho percepito) e dalla quasi totale assenza di piogge che sembrano aver esaurito il loro carico poco dopo la prima metà di gennaio. Solo negli ultimi giorni sono arrivati degli acquazzoni e un po’ di refrigerio.
La casa dove viviamo (siamo entrati a fine gennaio) è quasi apposto ma bisogna sempre stare all’erta. Stamattina mentre montavo le tende nella stanza degli ospiti ho notato un mucchietto di terra in un angolo e ho temuto subito il peggio. Termiti! E infatti dietro tutto lo zoccolino lungo un’intera parete le bestioline erano al lavoro da qualche giorno e oltre ad aver lasciato intatta solo la vernice del battiscopa, avevano sostituito il legno con la terra che, una volta raccolta, ha riempito mezzo secchio.
Certo, i problemi veri sono ben altri, ma cosa si può fare di fronte alle catastrofi ricorrenti, provocate o “naturali”? La guerra civile nella provincia più a nord, quella di Cabo Delgado, continua a fare morti e a creare sfollati, malgrado l’intervento delle truppe del Ruanda e di una coalizione a livello regionale; la fine della stagione delle piogge si avvicina e con essa il costo dei danni provocati dai cicloni e dalle alluvioni: per dirne una: 6mila km di strade sono stati spazzati via dall’acqua negli ultimi mesi; la vita è sempre più cara: da quando sono arrivato in ottobre a oggi la benzina ( e i vari combustibili) è aumentata del 20%. Il prezzo adesso è di 77,39 meticais al litro, pari a un euro e 10cent. A buon mercato, se si paragona ai prezzi oravigenti in Europa, ma molto cara in rapporto alle tasche locali. Alcuni alimentari e generi di prima necessità hanno subito risentito di questi rincari e come sempre anche chi specula senza scrupoli si è subito dato da fare. Fatto sta che a corto raggio si intravedono sviluppi poco rassicuranti. Molta gente conosce bene le cause della situazione che stiamo vivendo e sa quello che non va e che andrebbe cambiato ma oramai prevale la tendenza a farsi gli affari propri e a tenere la bocca chiusa. Troppi tentativi di cambiamento sono stati vanificati da chi trae vantaggio che le cose continuino in un certo modo e troppa gente che si è esposta dicendo quello che pensava è stata punita, anche con la morte.
Domenica chi andrà in chiesa ascolterà la narrazione della passione del Signore. Mi torna alla mente la celebre frase di Pascal a proposito del Getsemani: «L’agonia di Cristo durerà fino alla fine del mondo. Non possiamo dormire in tutto questo tempo». Il dolore del mondo non può farci paura ma nemmeno farci girare dall’altra parte: lasciamoci toccare, almeno in parte, dalle sofferenze di gran parte dell'umanità e chiediamoci cosa possiamo fare per alleviarlo dentro il limite delle nostre possibilità.
Buona settimana santa
Cerchiamo di non dormire, allora, per quel poco che possiamo! Buona Pasqua di resurrezione e di speranza con tutto il cuore anche a te e a tutta la tua variegata comunità don Claudio!
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