giovedì 7 aprile 2022

Settimana santa

 

Oggi 7 aprile è vacanza in Mozambico. Si celebra il giorno della donna mozambicana. Fin dal mattino presto si vedevano gruppi di donne , molte vestite nei loro panni sgargianti che qui chiamano capulana. Fra poco più di una settimana sarà Pasqua e mi accorgo che sono ormai trascorsi due mesi dall’ultima entrata su questo mio diario che ormai si sta trasformando in bimestrale.

È stato un periodo caratterizzato da un gran caldo ( o almeno così l’ho percepito) e dalla quasi totale assenza di piogge che sembrano aver esaurito il loro carico poco dopo la prima metà di gennaio. Solo negli ultimi giorni sono arrivati degli acquazzoni e un po’ di refrigerio.


Dal 20 febbraio, con Bernhard (il confratello tedesco), siamo stati ufficialmente presentati come i nuovi parroci di Boane (cittadina e distretto). La situazione che abbiamo ereditato necessita di una revisione generale, visti i danni e le complicazioni causate dalla pandemia del Covid che ha permesso solo di muoversi con le marce ridotte e neanche in maniera regolare. Con l’aiuto degli altri due padri che hanno fatto da supplenti nel biennio passato stiamo cercando di ricostituire quelle commissioni che sono indispensabili per il buon funzionamento di una parrocchia così grande: catechesi, finanze, famiglia, pastorale sociale e liturgia. Al momento l’attenzione è rivolta soprattutto agli eletti, cioè a quei catecumeni che stanno per finire il loro cammino di preparazione ai sacramenti durato 3 anni e che saranno battezzati a Pasqua. Delle 21 comunità che compongono la parrocchia, 8 hanno dei catecumeni per un totale di circa 150 battesimi la notte di Pasqua e il giorno dopo. A questi si aggiungono una quarantina di prime comunioni. Come spesso capita, i nodi appaiono quando si applica il pettine alla capigliatura e in alcuni casi si tratta di fare una cernita che si doveva effettuare tempo fa.

La casa dove viviamo  (siamo entrati a fine gennaio) è quasi apposto ma bisogna sempre stare all’erta. Stamattina mentre montavo le tende nella stanza degli ospiti ho notato un mucchietto di terra in un angolo e ho temuto subito il peggio. Termiti! E infatti dietro tutto lo zoccolino lungo un’intera parete le bestioline erano al lavoro da qualche giorno e oltre ad aver lasciato intatta solo la vernice del battiscopa, avevano sostituito il legno con la terra che, una volta raccolta, ha riempito mezzo secchio.

Certo, i problemi veri sono ben altri, ma cosa si può fare di fronte alle catastrofi ricorrenti, provocate o “naturali”? La guerra civile nella provincia più a nord, quella di Cabo Delgado, continua a fare morti e a creare sfollati, malgrado l’intervento delle truppe del Ruanda e di una coalizione a livello regionale; la fine della stagione delle piogge si avvicina e con essa il costo dei danni provocati dai cicloni e dalle alluvioni: per dirne una: 6mila km di strade sono stati spazzati via dall’acqua negli ultimi mesi; la vita è sempre più cara: da quando sono arrivato in ottobre a oggi la benzina ( e i vari combustibili) è aumentata del 20%. Il prezzo adesso è di 77,39 meticais al litro, pari a un euro e 10cent. A buon mercato, se si paragona ai prezzi oravigenti in Europa, ma molto cara in rapporto alle tasche locali. Alcuni alimentari e generi di prima necessità hanno subito risentito di questi rincari e come sempre anche chi specula senza scrupoli si è subito dato da fare. Fatto sta che a corto raggio si intravedono sviluppi poco rassicuranti. Molta gente conosce bene le cause della situazione che stiamo vivendo e sa quello che non va e che andrebbe cambiato ma oramai prevale la tendenza a farsi gli affari propri e a tenere la bocca chiusa. Troppi tentativi di cambiamento sono stati vanificati da chi trae vantaggio che le cose continuino in un certo modo  e troppa gente che si è esposta dicendo quello che pensava è stata punita, anche con la morte.

Domenica chi andrà in chiesa ascolterà la narrazione della passione del Signore.  Mi torna alla mente la celebre frase di Pascal a proposito del Getsemani: «L’agonia di Cristo durerà fino alla fine del mondo. Non possiamo dormire in tutto questo tempo». Il dolore del mondo non può farci paura ma nemmeno farci girare dall’altra parte: lasciamoci toccare, almeno in parte, dalle sofferenze di gran parte  dell'umanità e chiediamoci cosa possiamo fare per alleviarlo dentro il limite delle nostre possibilità.

Buona settimana santa

1 commento:

  1. Cerchiamo di non dormire, allora, per quel poco che possiamo! Buona Pasqua di resurrezione e di speranza con tutto il cuore anche a te e a tutta la tua variegata comunità don Claudio!

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