Oggi vado a Boane in compagnia dell’Arcivescovo Francesco per il funerale di un giovane che viveva nella comunità dei padri Salvatoriani che hanno portato avanti la parrocchia negli ultimi due anni. Causa della morte: complicazioni dovute al sistema immunitario pesantemente indebolito dal Covid 19 che aveva contratto agli inizi dell’anno.
Sono le 7.30 del mattino e mentre attendo che l’arcivescovo finisca
di prepararsi, la suora alla reception annuncia l’arrivo del “motorista”, l’autista
mandato dalla parrocchia a prenderci. Alzo gli occhi e in controluce vedo un uomo che mi chiama per nome ma che, anche a
causa della mascherina che indossa, non riesco a riconoscere. Quando l’abbassa
e con un grande sorriso mi dice “ Sono Rafael!” riconosco immediatamente la
persona che più di trent’anni fa faceva parte del gruppo giovani della
parrocchia di São Benedito dove cominciai la mia esperienza missionaria. Adesso
è un uomo sposato, fa il veterinario e vive nella parrocchia di Boane. Sono
rimasti intatti i modi gentili e la voce sommessa che aveva fin da ragazzo.
L'arcivescovo incensa la bara |
Al camposanto |
Dopo un bel po’, sguazzando sul sentiero divenuto fangoso, arrivano gli altri miei compagni e ripartiamo, questa voltain direzione dell’accampamento. Sotto una grande tenda militare trovano posto un centinaio di persone. Altre preghiere e poi il pranzo è servito. Quando prendiamo il commiato sono le 2 passate e arriviamo in città alle 3 e mezzo. Siamo partiti alle 7.30.
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