Il silenzio prolungato è stato di natura… forzata. A metà luglio, un’imbarcazione non meglio identificata, ha tranciato di netto il cavo di fibra ottica sottomarino attraverso il quale passa la quasi totalità delle telecomunicazioni di questo paese. Questa è la versione più attendibile di un incidente già avvenuto nel passato. Purtroppo lungo le coste del Mozambico (lunghe quasi 3.000 km) c’è un via vai di imbarcazioni il cui controllo è molto approssimativo. La marina militare del Mozambico è solo virtuale e con alcune piccole imbarcazioni malridotte e a corto di combustibile non ci provano nemmeno a ostacolare i vari predoni (leggi pescherecci stranieri, soprattutto spagnoli e giapponesi) che, in barba alle leggi internazionali, saccheggiano i fondali ed entrano in zone proibite causando danni di vario tipo. La riparazione dei cavi di fibra ottica adagiati sui fondali marini è un’operazione lunga e complessa e richiede l’intervento di navi attrezzate e di tecnici preparati e quindi è andata bene che siano riusciti a ripristinare i collegamenti nel giro di una decina di giorni o poco più.
Per vedere la ragnatela di cavi che corre attorno al continente africano clicca su http://www.bbcafricaslowdown.com/wp-content/uploads/2009/03/cablemap2.jpg
Attività recenti
Gli ultimi impegni sono stati di natura intellettuale ma non solo. A giugno, nel vicino centro di Nazarè, tenuto dai Padri Bianchi, si è svolta la XV settimana teologica della città di Beira dal titolo “Una chiesa riconciliata, fermento di riconciliazione, giustizia e pace”. Non pensiamo però ad un gruppo di teologi di professione che durante una settimana si sono scervellati sull’argomento; il gruppo di partecipanti era molto eterogeneo e anche la presentazione di uno o dell’altro invitato non ha brillato per volume di ricerca o originalità di pensiero.Tutto sommato è stata un’occasione per ripensare alcuni temi proposti dal Sinodo per l’Africa realizzatosi nell’ottobre scorso e per esplorare piste di implementazione a livello locale. Al sottoscritto è stata chiesta una mattinata di sintesi e di rilancio del dibattito.
In piena zona Cesarini invece la mia partecipazione come moderatore al corso di formazione per agenti di Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC) visto che i due moderatori contattati a loro tempo hanno miserabilmente e poco educatamente ritirato la loro partecipazione alla vigilia dell’inizio dei lavori. Il seminario si è svolto durante le due settimane di paralisi delle telecomunicazioni del Paese per cui sono sorte varie difficoltà logistiche. La buona volontà dei partecipanti ha però fatto sì che la sessione proseguisse senza grossi intoppi malgrado altre clamorose defaillance da parte di un paio di oratori che si sono resi uccel di bosco all’ultimo minuto.
Per quel che riguarda l’Università al momento è tutto fermo; quello che era stato concordato adesso è improvvisamente rimesso in discussione (non da me) e quindi aspetto di vederci chiaro prima di pronunciarmi in materia. Continua invece il mio interessamento e coinvolgimento nel centro per bambini senza famiglia tenuto da suor Delfina. Visto che ho abbastanza tempo, stiamo cercando di mettere per iscritto vari progetti urgenti, alcuni dei quali già anticipati su questo blog.
La suora e altre due consorelle sono state aggredite in casa loro una decina di giorni fa da quattro malviventi armati di machete e coltelli che hanno sfondato la porta durante la notte. Nessun danno alle suore ma tutto quello (poco) che c’era di valore in casa è sparito, in particolare più di 500 euro che suor Delfina aveva prelevato in banca quella mattina stessa per le necessità dei ragazzi. Attacchi di questo tipo sono purtroppo diventati abbastanza frequenti nelle zone di periferia poco o per nulla illuminate e dove la polizia brilla per la sua assenza. Anche i ladri rischiano forte però: se acciuffati vengono immediatamente giustiziati dalla folla, a volte in maniere raccappriccianti.
Difficoltà economiche
Malgrado un certo ottimismo presente in vari settori e basato sul potenziale enorme di questo Paese, le ultime settimane hanno visto una svalorizzazione della moneta locale, il metical (al momento un euro vale 48 meticais; ne valeva 43 quando sono arrivato un paio di mesi fa) contro tutte le importanti monete, dal dollaro, che qui la fa da padrone, all’euro, passando per il rand sudafricano. Sono saliti i prezzi di gas e benzina (quest’ultima è aumentata 4 volte a partire da marzo di quest’anno: all’epoca costava 23 meticais al litro, adesso 40) e, dal primo settembre, salirà quello dell’energia elettrica. Va da sé che, a causa dei rincari energetici, tutti i prodotti hanno subito dei ritocchi verso l’alto. Alcuni esperti dicono che ciò riflette l’economia reale del Paese che, anche se è cresciuta del 6,3 %, rimane comunque quello di uno Stato che riceve quasi metà del suo budget da Paesi donatori e che la banca mondiale classifica al 135º posto su 184 Paesi.
Buone Vacanze
Mentre da queste parti si dorme ancora con una copertina e l’estate non dovrebbe cominciare se non fra due o tre mesi, molti di voi saranno invece al mare, ai monti o al lago a godersi delle meritate vacanze. Vi auguro di trascorrerle bene e di ricaricare le batterie fisiche e spirituali. A risentirci su questo spazio, cavi di fibra ottica permettendo!