mercoledì 5 dicembre 2018

SCUOLA COMUNITARIA DI MATOLA (MOZAMBICO)

Facciamoci i complimenti per un'opera ben fatta!


Vi ricordate il mio appello di un paio di anni fa per contribuire a terminare la scuola costruita dalle Figlie della carità (suore di San Vincenzo de Paoli)? E in seguito per la costruzione di un campo sportivo polivalente?
Ebbene, i progetti sono diventati realtà. Ecco una galleria di foto da me scattate il mese di ottobre durante la visita al locale, accompagnato da suor Ester Lucas che al tempo della costruzione era la provinciale del Mozambico
Piazzale antistante la scuola

Suor Ester giustamente orgogliosa dell'opera realizzata

Ampi corridoi e spazi interni rendono l'edificio gradevole per alunni, insegnanti e visitatori


Le aule sono ampie, luminose e ben ventilate



Sullo sfondo, il campo sportivo polivalente costruito con il contributo di parenti, amici e benefattori. Sulla destra l'orto utilizzato per le lezioni di agronomia

Studentesse in pausa davanti alla segreteria


Anche per oggi è finita! Lo si vede dai grandi sorrisi e dai visi lieti!


Il campo andrebbe coperto per permetterne l'uso nella stagione
 delle piogge o sotto il sole cocente ma il costo è proibitivo



Dove ora è nata la scuola le suore possedevano un terreno : la fattoria di San Giuseppe

Buon lavoro ragazzi!
































lunedì 3 dicembre 2018

Isola dei Portoghesi

Questa piccola isola a breve distanza da Inhaca viene saltuariamente invasa da centinaia di persone che sbarcano dalle navi da crociera che si fermano al largo. 
Per la maggior parte del tempo invece è così: 



















Ritorno a Inhaca

Lo scorso settembre/ottobre, ho avuto la fortuna di tornare a visitare l'isola di Inhaca (di fronte a Maputo, la capitale del Mozambico) in compagnia dei cari amici Bertrand e Coco.

Lascio volentieri parlare le immagini.














domenica 14 dicembre 2014

I buchi neri delle recenti elezioni.

Spiaggia di Beira. Il sole buca le nuvole prima del tramonto.
 Chissà se si farà luce anche sulla saga elettorale?
Sono le otto e mezzo di sera. Da un’ora circa è in corso un furioso temporale e, come di prassi, la corrente è sparita subito allo scoccare della prima saetta. Non che ci voglia un temporale perché questo accada. Per un Paese che è il secondo produttore di energia elettrica nell’Africa australe le interruzioni e i black out sono all’ordine del giorno.
In ogni caso la batteria del pc è al massimo e anche il segnale internet è presente, segno che il nostro provider sta funzionando con un generatore di sostegno per cui con un po’ di fortuna riuscirò anche a pubblicare questa entrata.
Sono tornato a Beira il primo dicembre, dopo un mese in Italia per il lutto che mi ha colpito. Alla fine di ottobre è infatti scomparsa improvvisamente e inaspettatamente la mia cara mamma.
Sono arrivato in un periodo dove avrebbero già dovuto cadere le prime piogge abbondanti e invece a parte un paio di temporali più rumorosi che altro fino a ieri non si era visto molto. Invece dopo alcuni giorni di afa e caldo opprimente sono arrivati i primi seri acquazzoni per la gioia di chi ha seminato e che temeva di aver buttato via il suo tempo.

Quello che invece deve ancora arrivare è l’annuncio ufficiale dei risultati delle elezioni che si sono tenute più di un mese e mezzo fa. O meglio, manca la convalida dell’organo supremo, qui chiamato Consiglio Costituzionale (la nostra Commissione elettorale centrale). Infatti, dovuto alle serie irregolarità confermate  in almeno 12% dei seggi, al rifiuto dei partiti d’opposizione di accettare i risultati “ufficiali” di fine ottobre che dava la vittoria al partito FRELIMO,al potere dal 1975 e,cosa ben più grave, alla sparizione dei  registri ufficiali degli scrutini, è stato chiesto al Consiglio Costituzionale di pronunciarsi definitivamente sulla questione. Ad oggi però nessuno dice (o sa) dove siano finiti i registri esattamente. Sembra di stare davanti alle tre classiche tre scimmiette (non vedo, non sento, non parlo) che di fronte a domande precise tergiversano, fanno affermazioni smentite puntualmente il giorno dopo o farfugliano scuse ridicole. Forse sperando che la gente dimentichi e che lo scandalo evapori in questi giorni di caldo torrido. Staremo a vedere.

sabato 19 luglio 2014

La ripresa

Carissimi,

sapevo che era da un po' di tempo che non pubblicavo qualcosa sul mio blog ma che fosse da febbraio no me lo ricordavo proprio. Come tante altre cose, anche questa richiede costanza e tempo, "beni" non sempre disponibili in grande quantità.
Vediamo se a questo nuovo inizio seguiranno entrate regolari.
La casa di Inhamizwa.
Cos'è successo negli ultimi mesi? Innanzi tutto sono più vecchio (54 primavere alla fine di giugno!) e su questo non si discute. Sono basato alla periferia di Beira (a 25 km dal centro per essere specifici) in una località che si chiama Inhamizwa (pronuncia: Ignamìsua). Continuo a viaggiare regolarmente in questa parte di Africa in veste di Coordinatore Provinciale ( ad aprile ho fatto il mio "solito" giro in Sudafrica, Zambia e Malawi) e ultimamente sono stato a Nairobi, questa volta come delegato dei Padri Bianchi in Mozambico per la protezione di fanciulli e minori contro gli abusi.
Sono sempre in contatto con l'orfanatrofio Santi Innocenti che molti di voi hanno sostenuto e continuano ad appoggiare. Visto che il sito dell'orfanatrofio è defunto per varie ragioni vi terrò informati da queste colonne perché non mancano le novità.
Al momento la situazione del Paese è tranquilla ma c'è una tensione latente e questo preoccupa un po' visto che fra meno di tre mesi si andrà alle urne.
 Per oggi, 19 luglio, è tutto. Anche se siamo ancora in inverno, oggi è prevista una massima di 31 gradi. Da lunedì però si trona sui 25-26 gradi (media del periodo). Le notti sono fresche, tra i 16 e i 18.
Un caro saluto e buone vacanze a tutti coloro che si apprestano a godere un meritato riposo.
Ciao, Claudio



giovedì 13 febbraio 2014

Normalità ancora lontana

Situazione delicata nel paese in vari sensi. Sul fronte politico-militare interno, se da una parte c’è da registrare il ritorno al tavolo dei negoziati dei rappresentanti di Frelimo e Renamo e il raggiungimento di una accordo sulla composizione della Commissione Nazionale Elezioni (punto di discordia da tempo)dall’altra si registrano azioni militari sul terreno con uso anche di artiglieria pesante da parte dell’Esercito.


Domenica scorsa, con qualche giorno di anticipo rispetto a quanto annunciato, è tornata la corrente in quelle zone delle province di Manica e Sofala (zona in cerchio rosso nella cartina) ma siamo molto lontani dalla normalità. Se lunedì abbiamo avuto la corrente quasi tutto il giorno, ieri è stato un mezzo disastro e oggi abbiamo iniziato la giornata ad intermittenza. 
Il fatto che stia diluviando poi complica le cose. Ogni acquazzone violento ( e questa è la stagione delle piogge) fa sempre saltare la fornitura di elettricità. 
In ogni caso vi lascio immaginare i disagi per i privati e per le imprese, piccole e grandi , che ormai sono quasi paralizzate da più di due settimane. 
È pur vero che molti si sono attrezzati con generatori ma oltre a consumare parecchio anche questi si rompono visto che sono sempre accesi, vuoi perché non c’è la luce, vuoi per via delle oscillazioni di quest’ultima che, in automatico, non fanno “staccare” il gruppo elettrogeno.

Per finire sono previste piogge intense nei prossimi due giorni. Speriamo sbaglino altrimenti riparte il ciclo di inondazioni, famiglie sloggiate, strade impraticabili e quant'altro. Niente di nuovo da queste  parti ma nemmeno un passo avanti.

giovedì 6 febbraio 2014

BLACK OUT TOTALE

È da più di una settimana che un grosso trasformatore elettrico è andato in fumo facendo piombare nel buio le città di Chimoio, Dondo e Beira. Da allora la situazione non è migliorata di granché e la cosa più stupefacente (ma neanche tanto visto che a chi comanda, dal presidente di una piccola impresa ai politici, non gliene frega assolutamente nulla) è che non ci sia stato nessun comunicato ufficiale da parte dell’EDM, l’ente nazionale che gestisce la produzione e la distribuzione dell’elettricità. Non si conoscono le cause dell’incidente, i provvedimenti presi, le soluzioni a corto e lungo raggio. Niente. Nada de nada. E allora la gente si sente in dovere di inventare le proprie risposte, aumentando l’incertezza e la confusione
Ricordo che qui siamo in piena estate con temperature tra i 35° e 40° di giorno e attorno ai 26 di notte. I danni sono enormi. Il fetore nauseabondo di pesce, carne, frutta e verdura marcia ristagna in ogni angolo, proveniente dalle case, negozi e mercati. I commercianti stanno cercando di dimezzare il prezzo di questi beni di consumo ma il risultato è scarso, vista la dubbia provenienza e l’impossibilità di conservarli.
C’è stato un assalto per accaparrarsi generatori elettrici di ogni foggia, marca e forma con due conseguenze: il prosciugamento veloce dei risparmi (la benzina costa un euro al litro, cara rispetto al tenore di vita locale) e il rumore assordante proveniente da androni, sottoscale e balconi che provoca liti furibonde tra vicini di casa.
Lasciate da parte le statistiche che parlano di un’economia nazionale che cresce al 7%, il boom economico dovuto alla (potenziale) ricchezza di un sottosuolo scandalosamente ricco di risorse minerarie, le opere faraoniche nella capitale Maputo. Questo è il Paese reale: quello di un milione e mezzo di persone senza luce da otto giorni, di una città (Beira) che sembra uscita ieri dalla guerra tanto è malridotta, di fogne a cielo aperto, di quartieri allagati dopo le recenti piogge, di strade ridotte a piste butterate da piccoli e grandi crateri. Un Paese dove basta una serie di imboscate lungo l’unica strada che lo percorre dal sud al nord per  spaccarlo in due e quasi azzerare in pochi mesi il transito di persone e di beni.

Sarà l’afa di questi giorni che non mi fa dormire e la rabbia di fronte a tanta incompetenza e arroganza ma in questo momento non riesco proprio ad essere molto positivo riguardo al futuro di questo splendido e disgraziato Paese.