Per la maggior parte del tempo invece è così:
lunedì 3 dicembre 2018
Isola dei Portoghesi
Questa piccola isola a breve distanza da Inhaca viene saltuariamente invasa da centinaia di persone che sbarcano dalle navi da crociera che si fermano al largo.
Per la maggior parte del tempo invece è così:
Per la maggior parte del tempo invece è così:
Ritorno a Inhaca
Lo scorso settembre/ottobre, ho avuto la fortuna di tornare a visitare l'isola di Inhaca (di fronte a Maputo, la capitale del Mozambico) in compagnia dei cari amici Bertrand e Coco.
Lascio volentieri parlare le immagini.
Lascio volentieri parlare le immagini.
domenica 14 dicembre 2014
I buchi neri delle recenti elezioni.
Spiaggia di Beira. Il sole buca le nuvole prima del tramonto. Chissà se si farà luce anche sulla saga elettorale? |
Sono le otto e mezzo di sera. Da un’ora circa è in corso un
furioso temporale e, come di prassi, la corrente è sparita subito allo scoccare
della prima saetta. Non che ci voglia un temporale perché questo accada. Per un
Paese che è il secondo produttore di energia elettrica nell’Africa australe le
interruzioni e i black out sono all’ordine del giorno.
In ogni caso la batteria del pc è al massimo e anche il
segnale internet è presente, segno che il nostro provider sta funzionando con
un generatore di sostegno per cui con un po’ di fortuna riuscirò anche a
pubblicare questa entrata.
Sono tornato a Beira il primo dicembre, dopo un mese in
Italia per il lutto che mi ha colpito. Alla fine di ottobre è infatti scomparsa
improvvisamente e inaspettatamente la mia cara mamma.
Sono arrivato in un periodo dove avrebbero già dovuto cadere
le prime piogge abbondanti e invece a parte un paio di temporali più rumorosi
che altro fino a ieri non si era visto molto. Invece dopo alcuni giorni di afa
e caldo opprimente sono arrivati i primi seri acquazzoni per la gioia di chi ha
seminato e che temeva di aver buttato via il suo tempo.
Quello che invece deve ancora arrivare è l’annuncio
ufficiale dei risultati delle elezioni che si sono tenute più di un mese e
mezzo fa. O meglio, manca la convalida dell’organo supremo, qui chiamato Consiglio
Costituzionale (la nostra Commissione elettorale centrale). Infatti, dovuto
alle serie irregolarità confermate in
almeno 12% dei seggi, al rifiuto dei partiti d’opposizione di accettare i
risultati “ufficiali” di fine ottobre che dava la vittoria al partito
FRELIMO,al potere dal 1975 e,cosa ben più grave, alla sparizione dei registri ufficiali degli scrutini, è stato
chiesto al Consiglio Costituzionale di pronunciarsi definitivamente sulla questione.
Ad oggi però nessuno dice (o sa) dove siano finiti i registri esattamente.
Sembra di stare davanti alle tre classiche tre scimmiette (non vedo, non sento,
non parlo) che di fronte a domande precise tergiversano, fanno affermazioni
smentite puntualmente il giorno dopo o farfugliano scuse ridicole. Forse
sperando che la gente dimentichi e che lo scandalo evapori in questi giorni di
caldo torrido. Staremo a vedere.
sabato 19 luglio 2014
La ripresa
Carissimi,
sapevo che era da un po' di tempo che non pubblicavo qualcosa sul mio blog ma che fosse da febbraio no me lo ricordavo proprio. Come tante altre cose, anche questa richiede costanza e tempo, "beni" non sempre disponibili in grande quantità.
Vediamo se a questo nuovo inizio seguiranno entrate regolari.
Cos'è successo negli ultimi mesi? Innanzi tutto sono più vecchio (54 primavere alla fine di giugno!) e su questo non si discute. Sono basato alla periferia di Beira (a 25 km dal centro per essere specifici) in una località che si chiama Inhamizwa (pronuncia: Ignamìsua). Continuo a viaggiare regolarmente in questa parte di Africa in veste di Coordinatore Provinciale ( ad aprile ho fatto il mio "solito" giro in Sudafrica, Zambia e Malawi) e ultimamente sono stato a Nairobi, questa volta come delegato dei Padri Bianchi in Mozambico per la protezione di fanciulli e minori contro gli abusi.
Sono sempre in contatto con l'orfanatrofio Santi Innocenti che molti di voi hanno sostenuto e continuano ad appoggiare. Visto che il sito dell'orfanatrofio è defunto per varie ragioni vi terrò informati da queste colonne perché non mancano le novità.
Al momento la situazione del Paese è tranquilla ma c'è una tensione latente e questo preoccupa un po' visto che fra meno di tre mesi si andrà alle urne.
Per oggi, 19 luglio, è tutto. Anche se siamo ancora in inverno, oggi è prevista una massima di 31 gradi. Da lunedì però si trona sui 25-26 gradi (media del periodo). Le notti sono fresche, tra i 16 e i 18.
Un caro saluto e buone vacanze a tutti coloro che si apprestano a godere un meritato riposo.
Ciao, Claudio
sapevo che era da un po' di tempo che non pubblicavo qualcosa sul mio blog ma che fosse da febbraio no me lo ricordavo proprio. Come tante altre cose, anche questa richiede costanza e tempo, "beni" non sempre disponibili in grande quantità.
Vediamo se a questo nuovo inizio seguiranno entrate regolari.
La casa di Inhamizwa. |
Sono sempre in contatto con l'orfanatrofio Santi Innocenti che molti di voi hanno sostenuto e continuano ad appoggiare. Visto che il sito dell'orfanatrofio è defunto per varie ragioni vi terrò informati da queste colonne perché non mancano le novità.
Al momento la situazione del Paese è tranquilla ma c'è una tensione latente e questo preoccupa un po' visto che fra meno di tre mesi si andrà alle urne.
Per oggi, 19 luglio, è tutto. Anche se siamo ancora in inverno, oggi è prevista una massima di 31 gradi. Da lunedì però si trona sui 25-26 gradi (media del periodo). Le notti sono fresche, tra i 16 e i 18.
Un caro saluto e buone vacanze a tutti coloro che si apprestano a godere un meritato riposo.
Ciao, Claudio
giovedì 13 febbraio 2014
Normalità ancora lontana
Situazione delicata nel paese in vari sensi. Sul fronte
politico-militare interno, se da una parte c’è da registrare il ritorno al
tavolo dei negoziati dei rappresentanti di Frelimo e Renamo e il raggiungimento
di una accordo sulla composizione della Commissione Nazionale Elezioni (punto di
discordia da tempo)dall’altra si registrano azioni militari sul terreno con uso
anche di artiglieria pesante da parte dell’Esercito.
Domenica scorsa, con qualche giorno di anticipo rispetto a
quanto annunciato, è tornata la corrente in quelle zone delle province di
Manica e Sofala (zona in cerchio rosso nella cartina) ma siamo molto lontani
dalla normalità. Se lunedì abbiamo avuto la corrente quasi tutto il giorno,
ieri è stato un mezzo disastro e oggi abbiamo iniziato la giornata ad
intermittenza.
Il fatto che stia diluviando poi complica le cose. Ogni
acquazzone violento ( e questa è la stagione delle piogge) fa sempre saltare la
fornitura di elettricità.
In ogni caso vi lascio immaginare i disagi per i privati e per le imprese,
piccole e grandi , che ormai sono quasi paralizzate da più di due settimane.
È pur
vero che molti si sono attrezzati con generatori ma oltre a consumare parecchio
anche questi si rompono visto che sono sempre accesi, vuoi perché non c’è la luce,
vuoi per via delle oscillazioni di quest’ultima che, in automatico, non fanno “staccare”
il gruppo elettrogeno.
Per finire sono previste piogge intense nei prossimi due giorni. Speriamo sbaglino altrimenti riparte il ciclo di inondazioni, famiglie sloggiate, strade impraticabili e quant'altro. Niente di nuovo da queste parti ma nemmeno un passo avanti.
giovedì 6 febbraio 2014
BLACK OUT TOTALE
È da più di una settimana che un grosso trasformatore elettrico è
andato in fumo facendo piombare nel buio le città di Chimoio, Dondo e Beira. Da
allora la situazione non è migliorata di granché e la cosa
più stupefacente (ma neanche tanto visto che a chi comanda, dal presidente
di una piccola impresa ai politici, non gliene frega assolutamente nulla) è che
non ci sia stato nessun comunicato ufficiale da parte dell’EDM, l’ente
nazionale che gestisce la produzione e la distribuzione dell’elettricità. Non
si conoscono le cause dell’incidente, i provvedimenti presi, le soluzioni a
corto e lungo raggio. Niente. Nada de nada. E allora la gente si sente in
dovere di inventare le proprie risposte, aumentando l’incertezza e la
confusione
Ricordo che qui siamo in piena estate con temperature tra i 35° e
40° di giorno e attorno ai 26 di notte. I danni sono enormi. Il fetore
nauseabondo di pesce, carne, frutta e verdura marcia ristagna in ogni angolo,
proveniente dalle case, negozi e mercati. I commercianti stanno cercando di
dimezzare il prezzo di questi beni di consumo ma il risultato è scarso, vista
la dubbia provenienza e l’impossibilità di conservarli.
C’è stato un assalto per accaparrarsi generatori elettrici di ogni
foggia, marca e forma con due conseguenze: il prosciugamento veloce dei
risparmi (la benzina costa un euro al litro, cara rispetto al tenore di vita
locale) e il rumore assordante proveniente da androni, sottoscale e balconi che
provoca liti furibonde tra vicini di casa.
Lasciate da parte le statistiche che parlano di un’economia
nazionale che cresce al 7%, il boom economico dovuto alla (potenziale)
ricchezza di un sottosuolo scandalosamente ricco di risorse minerarie, le opere
faraoniche nella capitale Maputo. Questo è il Paese reale: quello di un milione
e mezzo di persone senza luce da otto giorni, di una città (Beira) che sembra
uscita ieri dalla guerra tanto è malridotta, di fogne a cielo aperto, di
quartieri allagati dopo le recenti piogge, di strade ridotte a piste butterate
da piccoli e grandi crateri. Un Paese dove basta una serie di imboscate lungo
l’unica strada che lo percorre dal sud al nord per spaccarlo in due e
quasi azzerare in pochi mesi il transito di persone e di beni.
Sarà l’afa di questi giorni che non mi fa dormire e la rabbia di
fronte a tanta incompetenza e arroganza ma in questo momento non riesco proprio
ad essere molto positivo riguardo al futuro di questo splendido e disgraziato
Paese.
venerdì 17 gennaio 2014
Alta tensione in Mozambico
La EN1 che attraversa il Paese da sud a nord. In rosso Muxungue. |
Cosa sta succedendo in Mozambico, dopo 22 anni dalla firma del cessate in fuoco a Roma che pose fine a una delle più terribili guerre civili mai viste nel meridione d'Africa?
Gli attacchi a civili e militari sono cominciati il 4 aprile dell'anno scorso. La zona dove si sono concentrate le imboscate è quella di Muxungue (la ics si pronuncia "sc") ma recentemente sono state registrate sparatorie anche nella provincia di Inhambane e di Nampula. Una quarantina di persone hanno perso la vita. Un'ottantina i feriti. Gravi le ripercussioni sul movimento di merci e persone dal sud al centro-nord del paese. Quella è l'unica strada di collegamento; non ci sono ferrovie o navi passeggeri per poter bypassare questo tratto insidiosissimo. Ancor più grave, il recente stillicidio di violenze ha fatto ritornare alla memoria i quindici anni di guerra civile che hanno dissanguato il Mozambico.
L'antica formazione della Renamo (Resistenza Nazionale Mozambicana) si è attribuita la responsabilità degli attacchi adducendo che sono una forma estrema di protesta contro la "dittatura instaurata" dal governo e la mancanza di consenso sulla legge elettorale. Sa quel che sia quel che sia il Paese sta vivendo il peggior momento di tensione politico-militare dalla fine della guerra civile.
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