Venditore di ricariche per cellulari |
Un chapa. Questi minibus, omnipresenti, garantiscono il trasporto urbano in quasi tutte le città africane |
Una banconota di mille meticais. Un euro vale circa 75 meticais (plurale di metical) |
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Una banconota di mille meticais. Un euro vale circa 75 meticais (plurale di metical) |
Sono passate quattro settimane dal mio arrivo e per fortuna gli amici che mi hanno accolto non hanno applicato il principio che l’ospite è come il pesce e che dopo tre giorni puzza! Devo dire che è stato un grande e bel cambiamento: da una numerosa comunità di padri anziani a una famiglia con due bambini piccoli (6 e 3 anni) che con la loro vivacità (pur essendo ben educati sono comunque cuccioli che crescono) mi hanno infuso energia e ottimismo. Come in tante famiglie, i genitori vanno a lavorare il mattino e i bambini alla materna. Ma la famiglia è allargata e in casa c’è sempre una o più persone delle 6 che vi lavorano: la cuoca, la tata, il giardiniere, due guardiani e un autista. Per farla breve, quando siamo tutti presenti siamo in 11, quasi come la comunità di Treviglio!
La futura residenza
La chiesetta ha solo bisogno di una bella ripulita e può già essere utilizzata. Poi, una volta installati, penseremo a rendere il resto della casa abitabile un po’ alla volta.
Pur trattandosi di un solo km di strada sterrata che va dalla strada provinciale alla residenza, questo tratto si allaga molto facilmente, anche solo dopo un semplice acquazzone. Sono curioso di vedere cosa succederà durante la stagione delle piogge!
Questa parola è un po’ il “leitmotif” di questo primo mese. Ringrazio il Signore ogni giorno per le persone buone che ha messo sul mio cammino e che mi aiutano a riprendere il mio cammino in questo angolo di terra in fondo all’Africa. Ho smesso quasi subito di farmi prendere dalla fretta di risolvere le varie problematiche perché mi sarei mangiato il fegato inutilmente e non avrei concluso nulla. Al momento è un lavoro certosino di tessere rapporti, ravvivare conoscenze e stabilirne di nuove, studiare la realtà che mi circonda, avviare i lavori di ristrutturazione della casa, procurarsi un mezzo di trasporto e altro ancora. Il tutto sperando che il mio visto di lavoro/residenza mi venga concesso a breve perché quello che ho sta per scadere e senza documenti in regola non posso aprire un conto in banca, ricevere un incarico ufficiale, entrare e uscire dal Paese liberamente… Può sembrare un atteggiamento un po’ passivo e rinunciatario ma, credetemi, ci sono dei muri di gomma contro cui è inutile intestardirsi a sbattervi contro.
Considerazioni
generali
Maputo (forse 1½ milioni di abitanti ) dà l’idea di una città ancora in crescita (nonostante gli spazi per nuove costruzioni sia sempre più scarso) e certamente, durante il giorno, attiva e dinamica. Il traffico è abbastanza intenso e in certi momenti anche congestionato ma a livelli ancora accettabili. Se si pensa che la rete stradale cittadina è sostanzialmente quella creata dai portoghesi negli anni 60-70 e che i mezzi circolanti potrebbero essere cento volte di più, si deve riconoscere agli ingegneri di 50 anni fa di aver fatto un ottimo lavoro.
La spiaggia meridionale di Maputo. A destra campeggia il Gloria Hotel, l'enorme albergo cinese praticamente vuoto e,si dice, in vendita per 150 milioni di dollari |
Nella capitale, che è nell’estremo sud del Paese, (per capire: è come se Ragusa fosse la capitale d’Italia) si respira un’aria di normalità e di apparente efficienza. La città però diventa praticamente deserta dopo il tramonto. Il divieto di circolazione e la chiusura obbligatoria dei locali a mezzanotte (misure antiCovid) probabilmente ha il suo impatto perché vuol dire che per le 11 è tutto chiuso e il movimento ridotto quasi a zero. A proposito di Covid , i numeri ufficiali restano molto bassi (quindici casi registrati ieri in tutto il paese su un totale però di soli 1400 tamponi) ma le misure restrittive continuano. Oltre al coprifuoco sopra accennato, vige ancora l’obbligo delle mascherine in tutti gli edifici pubblici (tranne quando si è seduti al tavolo di un bar o di un ristorante) e noto che moltissime persone la portano anche all’aria aperta. Le spiagge rimangono chiuse fino a metà dicembre, poi si vedrà. Sarà il momento in cui si chiuderanno le scuole e tantissime attività per la pausa estiva e prima di Natale arriveranno le ondate di vacanzieri provenienti dal Sudafrica assieme a migliaia di mozambicani che lavorano in quel paese e che rientrano per le feste e per le vacanze. Dovesse continuare l’emergenza, si aumenterebbe la vastità della crisi che ha colpito i settori della ristorazione e del turismo.
Maxi processo al sud
e calma (apparente) al nord
Nella capitale è in corso un maxi processo in cui sono indagati personaggi importanti coinvolti nel caso “Debito nascosto”. Per chi fosse interessato in un riassunto della vicenda e sugli ultimi sviluppi vedere Mozambico: per il ‘debito nascosto’ Credit Suisse e Vtb patteggiano - Nigrizia Questo caso ha portato a galla un fenomeno noto da decenni ma che negli ultimi anni ha assunto proporzioni gigantesche e inquietanti: quello della corruzione delle alte sfere del governo e del partito al potere. Purtroppo questo cancro che porta all’impoverimento del Paese ha ormai infettato tutti i settori della vita pubblica.
Nella regione nord di Cabo Delgado, teatro di una feroce insurrezione da parte di un sedicente gruppo jihadista è tornata un po’ di calma. Apparente o reale, solo il futuro lo saprà dire. Rimane comunque una sfida importante per il governo, gli investimenti, le grosse multinazionali coinvolte e anche per i Paesi della regione. L’esercito ruandese e quelli della Comunità dello sviluppo dell’Africa australe (SADC) combattono da metà luglio, con un certo successo, contro il movimento d’insurrezione chiamato al-shabab, ma la normalizzazione è ancora lontana dall’essere garantita. Anche qui si può approfondire l’argomento leggendo l’intervista all’ex vescovo di quella zona, trasferito dal Papa per proteggerne l’incolumità. Mozambico, l'ex vescovo di Pemba: "Minacce di morte dal governo. Sono anni che lanciamo appelli a Maputo. Inutilmente" - la Repubblica
Dopo 5 anni di assenza (se non conto la breve visita di tre anni fa) eccomi di ritorno in Mozambico. Atterro all’aeroporto internazionale di Maputo alle 9.30 del mattino, accolto da una piacevole temperatura di 22°.Il volo da Malpensa passando per Doha è andato via liscio. Da porta a porta (Fuipiano – Maputo) ci sono volute 24 ore inframmezzate da piacevoli pause. I due velivoli erano pieni per un terzo –segno forse che la “normalità” non è ancora tornata – e questo ha reso il viaggio più piacevole. Ad aspettarmi all’aeroporto c’era Coco, moglie dell’amico Bertrand. È in casa di questa giovane coppia francese con i loro due bambini che sono alloggiato perché per il momento sono “senza fissa dimora”!
Il pomeriggio, dopo una bella siesta ristoratrice, sono andato a fare
due passi con Coco sul lungomare. Mi sono ricordato di quando ho percorso
questo tratto 33 anni fa, in compagnia di padre Alberto che mi aveva accolto al
mio arrivo a Maputo. Allora infuriava ancora la guerra civile, il paese era
inginocchio, le infrastrutture collassate, le strade piene di buche con poche
macchine a circolarvi. Oggi l’arteria che costeggia il mare è un’ampia strada a
quattro corsie, costeggiata di palazzi, ristoranti, uffici, negozi e abitazioni
per la maggior parte nuove. Alla sera ci si ritrova con un’altra coppia di
amici di lunga data, Stefano e Serina, per festeggiare l’occasione.
Martedì 12
Il mattino cerco di mettermi in contatto con l’arcivescovo ma il
segretario mi dice che è occupato e che potrà ricevermi solo domani. Decido di
passare dalla nunziatura apostolica per presentarmi ma anche il nunzio è
indisponibile perché in viaggio. Procedo allora verso il Seminario S. Pio X
dove ho trascorso 4 anni come professore e formatore negli anni 90. Incredibilmente
la signora che lavora alla reception mi riconosce a più di 30 metri di distanza
pur nascosto da mascherina e occhiali da sole e dopo 5 anni di assenza!
Già, la mascherina. Ancora obbligatoria quando si entra in locali
pubblici o sui mezzi e in caso di affollamento. Ufficialmente ieri ci sono stati
solo 15 nuovi casi su una popolazione di più di 30 milioni, e nessun decesso.
Alle 11 di sera tutto dev’essere chiuso e quindi verso le 10 quasi nessun
locale rimane aperto. Fa discutere la decisione di proibire l’accesso alle
spiagge, giustificato però dalle autorità a causa della folla che si era riversata
sulla costa 15 giorni fa in occasione di una breve riapertura. Si attendono
sviluppi, soprattutto con l’estate ormai alle porte.
Mercoledì 13
Verso le 9 del mattino vengo ricevuto dall’arcivescovo di Maputo, il
cappuccino Francisco Chimoio che conosco fin dai tempi in cui era giovane frate.
Dopo aver parlato un po’, mi chiede se ho tempo e voglia di andare a vedere la zona
dove ci chiede di installarci. Accetto prontamente e ci sistemiamo nel suo
pickup Toyota con lui alla guida, rigorosamente nel suo saio francescano. Mi
colpisce che non abbia l’autista e che la macchina sia un semplice camioncino,
senz’aria condizionata. San Francesco docet…
Ci avviamo verso Boane, località a una quarantina di chilometri dal
centro di Maputo. È un tratto di strada in buono stato ma molto trafficato e con gli
immancabili lavori in corso che ci costringono a continui rallentamenti.
Arriviamo sul luogo dove sorge una piccola chiesetta costruita nel periodo
coloniale quando era usata come luogo di culto soprattutto dai militari e dalle loro
famiglie che vivevano nella vicina base. Adesso si utilizza il salone accanto e,
in tempo di Covid, gli spazi aperti tutt’attorno. Mentre stiamo parlando, uno
dei laici che ci accompagna, ci dice di aver ricevuto un messaggio da parte del
Provinciale dei Padri dei Sacri Cuori (quelli di padre Damiano per intenderci, l’apostolo
dei lebbrosi, immortalato nel film Molokai) che ci invita a visitare la loro
casa situata nelle vicinanze. Si tratta di una struttura molto grande, lasciata
dalla congregazione tre anni fa, dove vivono alcuni laici per impedire che la
casa vuota venga saccheggiata. Così partiamo alla volta dell'abitazione che dovrebbe
diventare la residenza della comunità di cui sono il pioniere. Certo, ci sarà
molto da fare per renderla abitabile e accogliente ma mi sembra strutturalmente
sana. Tornando in città l'arcivescovo mi invita a pranzo e ci sediamo ad una tavola lunga 15 metri, per fortuna non alle estremità opposte!
Giovedì 14
Coco, la padrona di casa, mi invita ad andare con una sua amica alla località di Ponta de Ouro per visitare un progetto comunitario culturale-ludico pensato soprattutto per i bambini. Ponta de Ouro è una rinomata stazione turistica all’estremo sud del Paese, distante un centinaio di km dalla capitale. Come in tante altre parti del mondo, il Covid ha avuto pesanti ripercussioni sulle attività legate al turismo. Molti locali sono ancora chiusi e i primi turisti, soprattutto sudafricani, cominciano solo ora a riapparire. La cittadina ha un’aria spenta e dimessa. Inoltre le spiagge sono ancora chiuse (più precisamente a Ponta è proibito entrare in acqua!) ed è un peccato perché ieri avremmo fatto volentieri un bagno nelle acque trasparenti etiepide dell’Oceano Indiano visto e considerato che alle 3 del pomeriggio la colonnina di mercurio indicava i 38 gradi!
Il bizzarro percorso del ciclone Idai |
Scuola della cattedrale |
Scuola Santos Incentes |
Scuola Sagrada Familia |
La chiesa di Macuti prima del Ciclone |
Dopo il ciclone |